Reti Cliniche tempo dipendenti - Stato di avanzamento del Programma di Governo
Reti Cliniche tempo dipendenti
Le reti Tempo Dipendenti sono quelle reti per le quali il fattore tempo costituisce elemento determinante per la qualità e l’esito delle cure, se non addirittura il “salvavita” in presenza di condizioni ad elevato rischio di mortalità.
Le principali reti sono:
Rete Infarto Acuto del Miocardio (IMA)
In tutto il territorio Pugliese è già attiva da anni una rete per il trattamento dell’infarto acuto del miocardio (STEMI), che ha generato risultati soddisfacenti in termini di performance, portando a realizzare anche in Puglia 600 angioplastiche primarie per milione di abitanti, indicatore semplice proposto dalle società scientifiche per valutare l’efficienza della rete.
Tuttavia dopo diversi anni di attività e funzionamento della Rete STEMI si è resa necessaria una revisione sia strutturale (identificazione dei centri) alla luce delle novità introdotte dal DM 70/2015, funzionale per adeguarla alle nuove evidenze scientifiche e per superare alcune criticità (vedi insufficiente accesso diretto al sistema territoriale 118, ancora oggi limitato a circa il 40% della casistica STEMI.
La rete dell’infarto è progettata secondo il modello Hub e Spoke con l’obiettivo di garantire la terapia riperfusiva più rapida ed efficace al maggior numero di pazienti colti da STEMI.
Rete Ictus
Gli unici presidi che hanno dimostrato di essere di aiuto nel ridurre mortalità e invalidità nei pazienti colpiti da ictus in fase acuta con elevato grado di evidenza scientifica sono:
• Il ricovero in Stroke Unit (SU) per tutti i pazienti indipendentemente dalla eziologia (ischemica o emorragica), dall’età e dalla gravità;
• il trattamento trombolitico con Alteplase endovena entro le 4,5 ore dall’esordio e comunque il più presto possibile nei pazienti con ictus ischemico;
• la trombectomia meccanica per via endovascolare in un sottogruppo selezionato di pazienti con ictus ischemico entro le 6 ore dall’esordio e comunque dopo trombolisi venosa.
Per garantire a tutti i cittadini colpiti da questa patologia la presa in carico precoce in centri specializzati è indispensabile creare una rete assistenziale per la fase acuta.
I nodi di questa rete sono costituiti dalle SU di I e II livello (già attive o in fase di attivazione) cui i pazienti devono afferire nel più breve tempo possibile per le scelte diagnostico-terapeutiche. Le connessioni tra i nodi della rete devono consentire il rapido riconoscimento ed il trasporto primario e secondario dei pazienti secondo criteri condivisi.
Nell’ambito di ogni area vasta, identificata in base al bacino di utenza, l’assistenza viene graduata in base alle caratteristiche del paziente.
Rete Traumi maggiori
Al fine di ridurre i decessi evitabili è necessario attivare un Sistema integrato per l’assistenza al trauma (SIAT), costituito da una rete di strutture ospedaliere tra loro funzionalmente connesse e classificate, sulla base delle risorse e delle competenze disponibili, in:
• Centri traumi di alta specializzazione (CTS)
• Centri traumi di zona (CTZ)
• Presidi di pronto soccorso per traumi (PST)
• già individuati e in fase di attivazione
Il CTS dispone di tutte le risorse necessarie a identificare e trattare h 24 in modo definitivo qualsiasi tipo di lesione e a garantire le cure intensive ai pazienti con problematiche polidistrettuali. Deve registrare un volume di attività per trauma di almeno 400-500 casi/anno e una quota di traumi gravi superiore al 60% dell’intera casistica trattata. Afferisce anche funzionalmente ad una struttura sede di DEA di II livello con Team del Dipartimento di Emergenza-urgenza dedicato alla gestione del trauma maggiore, in grado di accogliere pazienti con problematiche polidistrettuali o che necessitino di alte specialità, qualora non presenti presso gli altri Ospedali della rete (CTZ, PST).
Le Reti clinico-assistenziali rappresentano un modello organizzativo che assicura la presa in carico del paziente mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi nel rispetto della continuità assistenziale e dell’appropriatezza clinica e organizzativa. La rete individua i nodi e le relative connessioni definendone le regole di funzionamento, il sistema di monitoraggio, i requisiti di qualità e sicurezza dei processi e dei percorsi di cura, di qualificazione dei professionisti e le modalità di coinvolgimento dei cittadini.
Risultati
Sono stati identificati i nodi della rete per le tre reti tempo dipendenti.
Quando
- 2016
Il disegno delle reti tempo-dipendenti è stato avviato contestualmente al riordino della rete ospedaliera nel 2016 in conformità con le previsioni del DM 70/2015 di definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera.
Beneficiari
Popolazione pugliese
Partner
Dipartimento della Salute, del benessere sociale e dello sport per tutti
Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale